07 Ott Jake Gavin presenta Hector
Hector, film d’esordio del regista inglese Jake Gavin, verrà presentato in Concorso sabato 8 ottobre alle ore 20.30.
Così il regista inglese ha scelto di presentare al pubblico di Detour il suo film d’esordio:
Hector è ispirato a una storia vera…
L’idea mi è venuta più o meno quattro o cinque anni fa. Cercavo uno spunto per scrivere una sceneggiatura, ne avevo iniziate diverse ma non ero andato molto lontano. Il caso ha voluto che, ogni anno, faccia volontariato in un rifugio per homeless che apre solamente in occasione del Natale. Nel corso dei pochi giorni in cui ho lavorato lì ho conosciuto dei personaggi stupendi, in particolar modo un signore che viaggiava, e viveva in autostrada, fermandosi nelle stazioni di servizio e facendo l’autostop per il Paese. E faceva questo pellegrinaggio a Londra in questo particolare rifugio, perché lì conosceva alcune persone e passava tre o quattro giorni con gli amici mentre qualcuno si prendeva cura di loro. Per venire, faceva un viaggio – dalla Scozia a Londra – di almeno quindici giorni. Dopo una settimana non riuscivo ancora ad abbandonare questa storia: in quel momento ho capito che mi ero “scontrato” con il soggetto ideale per la mia sceneggiatura. Ho preso il viaggio come punto di partenza, e ho costruito il suo personaggio e il suo passato. Da qui è nato Hector.
Quanto è stato difficile raccogliere il denaro per il film?
[ride] È sempre difficile raccogliere soldi, soprattutto quando sei al tuo primo film, soprattutto per uno come me che non viene dal mondo del cinema ma dalla fotografia. È stato difficile. Eravamo sul punto di iniziare a girare già tre anni fa, ma all’ultimo minuto ho dovuto bloccare tutto perché mancava una parte del finanziamento. Poi, due anni fa siamo riusciti a rimettere insieme tutti i soldi, e siamo stati in grado di girare.
E Peter Mullan come si è unito al cast?
Peter è un attore eccezionale, un fenomeno. Uno dei motivi per cui abbiamo avuto gli ultimi finanziamenti è perché lui stesso ha seguito il progetto. Uno dei motivi per cui abbiamo avuto un buon cast era perché tutti gli attori del paese volevano fare una scena con lui. È un attore incredibile, ma non è solo un attore, è un grande regista e un grande scrittore. Per un regista al primo film, avere un personaggio del suo calibro in squadra è stato straordinario e allo stesso tempo spaventoso, ma le sue incredibili doti di attore hanno reso tutto più semplice.
A quali film ti sei ispirato?
Soprattutto a Paris, Texas di Wim Wenders, che esplora più o meno gli stessi temi, e ai film dei fratelli Dardenne, che adoro. Ma anche a tutta una serie di registi britannici contemporanei: Ken Loach soprattutto, ma anche Lynne Ramsey, Andrea Arnold e Paddy Considine.