Martina Melilli (1987) è un’artista audio-visiva e regista che dopo la laurea in Arti Visive allo IUAV approfondisce gli studi in cinema documentario e sperimentale alla LUCA School of Art di Bruxelles. La sua opera è ispirata da ricerche di natura antropologica e documentaria, spesso in dialogo con le pratiche d’archivio.
È la vincitrice dell’edizione 2017 di Artevisione con il film MUM, I’M SORRY, poi parte della collezione del Museo del Novecento e in mostra nella Project Room del PAC (Milano), assieme al progetto partecipativo e relazionale Non è quello che credi (2018). Nel 2018 realizza My home, in Libya, il suo primo documentario di creazione. Il film è stato presentato in prima mondiale al Festival di Locarno, poi al Chicago IFF, DOK Leipzig, e molti altri, vincendo premi e menzioni speciali. Dal 2019 collabora con la rivista Playboy Italia con la rubrica CORPO A CORPO | Bodily Conversations. Nel 2020 realizza il cortometraggio Assembramento, parte del film collettivo Le storie che saremo.